Inserito il 10 aprile 2020 da Carmine Calabrese in NEWS
 
 

Diffusione del Covid19 in Pianura padana causato dall’inquinamento


L’inquinamento atmosferico potrebbe aver facilitato la diffusione in Italia, e in particolare nella Pianura padana, del Covid19. Secondo uno studio della Società Italiana di Medicina Ambientale ci sarebbe una relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di Pm10 e il numero di casi infetti da coronavirus. Il particolato atmosferico, per i medici che hanno effettuato la ricerca, avrebbe dato un forte impulso alla diffusione dell’epidemia nelle regioni del nord-ovest. Leonardo Setti dell’Università di Bologna e Gianluigi de Gennaro dell’Università di Bari hanno passato gli ultimi venti giorni sui dati registrati nel periodo tra il 10 e il 29 febbraio e li hanno incrociati: da una parte quelli provenienti dalle centraline di rilevamento delle Arpa, le agenzie regionali per la protezione ambientale, dall’altra i dati del contagio da Covid19 riportati dalla Protezione Civile, aggiornati al 3 marzo, lasso temporale necessario considerando il ritardo temporale intermedio di 14 giorni pari al tempo di incubazione del virus. La conclusione dei due ricercatori non lascia spazio a dubbi: “Alte concentrazioni di polvere registrate nel mese di Febbraio in Pianura padana hanno prodotto un’ accelerazione alla diffusione del Covid19. L’effetto è più evidente nelle province dove ci sono stati i primi focolai”. A supporto di questo studio, c’è l’esempio di Roma dove il coronavirus, pur manifestandosi negli stessi giorni in cui è lo ha fatto in Emilia-Romagna e Lombardia, non ha innescato un fenomeno così virulento.